Nella serata di Venerdì 13 Ottobre 2023, presso il Ristorante “Il Poggio” ubicato in Strada Micaloro n.1 Pesaro, si è tenuta una cena di beneficenza con il fine di dare un sostegno ai diversi progetti che Abba Marcello sta portando avanti in Etiopia, soprattutto nella Regione del Wolayta.
All’iniziativa, era presente anche lo stesso Abba Marcello, tornato per un breve soggiorno in Italia per incontrare e ringraziare personalmente tutti i suoi sostenitori e amici che come sempre sono numerosi in queste occasioni di incontro. Infatti, ben 180 persone hanno partecipato alla cena, il cui ricavato servirà proprio per dare un sostegno ai vari progetti umanitari, nonché al Centro “Smiling Children Town” di Soddo dove circa 140 ragazzi, affrontano un percorso scolastico. Alla serata hanno partecipato l’assessore comunale Luca Pandolfi, Padre Francesco responsabile delle Missioni Estere dei Cappuccini di Recanati, Wondewosen Assefa, direttore dello “Smiling Children Town” di Soddo (Etiopia), Vincenzo Varagona Presidente dei giornalisti cattolici italiani ed il Presidente della Onlus “Villaggio dei Ragazzi Sorridenti” Claudio Giavoli, che ha voluto porgere un ringraziamento a tutti i partecipanti per il loro continuo sostegno alla Onlus, attraverso donazioni libere, adozioni ed anche divulgazioni delle loro esperienze dirette di volontariato in Etiopia.
Lunedi 25 Settembre 2023 alle ore 21,00 presso il Cinema Teatro Parrocchiale di Loreto – Pesaro, si è tenuto un incontro sul tema: “LA CITTA’ DEI RAGAZZI SORRIDENTI DI SODDO – ETIOPIA, UN LUOGO CHE DIFENDE E PROMUOVE I DIRITTI E RESTITUISCE FIDUCIA E SPERANZA AI BAMBINI DI STRADA DI SODDO”
con la presenza di: Abba Marcello Signoretti Fondatore del Centro; Wondewosen Assefa Direttore del Centro; Vincenzo Varagona Giornalista Rai; Studenti ed insegnanti dei Licei Pesaresi con le loro testimonianze di viaggio; Giavoli Claudio Presidente Onlus Ethiopia’s Street Children – Villaggio dei ragazzi sorridenti. All’incontro erano presenti circa 200 persone molto interessate ai racconti di Abba Marcello che ha illustrato anche i nuovi progetti che intende portare avanti in Etiopia. Inoltre, ha raccontato la sua storia personale Wondewosen Assefa l’attuale direttore del Centro per ragazzi di strada fondato da Abba Marcello, ed infine alcune delle persone ed anche studenti che si sono recati a Soddo in Etiopia per un’esperienza di volontariato. La serata è stata presentata dal giornalista RAI Vincenzo Varagona. Infine, il Presidente Claudio Giavoli, nonchè il Vice Marco Signoretti hanno illustrato il lavoro della Onlus “Il Villaggio dei ragazzi sorridenti” che sostiene i progetti di Abba Marcello.
Breve parentesi pesarese per Abba Marcello Signoretti, il noto sacerdote di Candelara in missione da 26 anni a Soddo, in Etiopia, dove ha fondato la “Smiling Children Town” (Città dei Ragazzi Sorridenti), nata per togliere i ragazzini dalla strada. In tutti questi anni Abba Marcello ha aiutato la popolazione a costruire scuole, pozzi, case, villaggi, chiese… Ha dato assistenza ai malati, ai poveri, ai contadini … Fare l’elenco di tutte le opere di bene sarebbe davvero impossibile. Il prossimo 27 novembre Abba Marcello compirà 80 anni ma a crescere, oltre all’età, sono soprattutto gli impegni. Da circa un anno infatti il Vescovo di Soddo, Tzegaye Kenenj, ha dovuto lasciare il ministero episcopale a causa dell’età e della malattia. L’intera diocesi è stata quindi affidata ad Abba Marcello, decano dei trenta sacerdoti di Soddo, città che ormai ha superato i 100mila abitanti. «Oltre agli incarichi amministrativi e pastorali – spiega Marcello – il Vescovo mi ha consegnato anche la sua croce e la catena anche se io preferisco non portarla al collo».
Abba Marcello, il prossimo 22 giugno tornerai in Africa. Come mai questo breve rientro in Italia?
Dovevo venire a Pesaro nel novembre scorso ma con la guerra in corso in Etiopia avrei rischiato di non poter più tornare a Soddo. Sono rientrato in Italia per due motivi: un check-up della salute, e per incontrare i tanti benefattori che sostengono i progetti avviati in questi anni. In Etiopia stiamo vivendo un brutto periodo causato soprattutto dalla carestia. Non piove da tanto tempo e il bestiame sta morendo. Tutto ciò ha ridotto la popolazione alla fame e ha fatto aumentare i prezzi in maniera esagerata. Basti pensare che il costo del teff (il cereale che si usa per la farina del pane ndr) è raddoppiato. Inoltre la morìa di mucche e buoi costringe la gente a lavorare con la sola forza delle braccia.
Come riesci a provvedere a tutto?
Grazie ai benefattori. Le spese più onerose sono quelle sanitarie. Qui infatti gli ospedali accettano solo gli ammalati che hanno la possibilità di pagare ma quando finiscono i soldi la gente è costretta a tornare a casa e allora viene da me per poter proseguire le cure ospedaliere.
Quali nuovi progetti stai seguendo oggi?
Di recente ho acquistato tutto il materiale necessario per le cucine delle carceri di Soddo che ospitano oltre 2mila detenuti. Inoltre per loro siamo riusciti a ristrutturare tutti i bagni che erano in condizioni disumane. Poi stiamo realizzando un nostro liceo in preparazione all’università che coinvolgerà oltre mille tra ragazzi e ragazze. È lo stesso governo ad averci chiesto di sostenere giovani nell’istruzione. Ma costruiremo anche due dormitori con docce.
Per chi sono destinati?
Uno per gli anziani che dormono all’aperto di notte e potrà contare 140 letti comodi e dignitosi. Per loro ci sarà anche la colazione e una sala di ritrovo. L’altro dormitorio è per le ragazze stuprate che vengono scacciate dalle loro famiglie di origine. Da noi potranno avere un luogo sicuro e tenere i loro figli. Inoltre, sempre qui, accoglieremo i bambini abbandonati. Il costo è di 87mila euro per dormitorio. Abbiamo ricevuto la promessa di un finanziamento per un ospedale.
Di cosa si tratta?
Una signora di Milano che mi conosce da tanto tempo ha promesso che finanzierà con circa 110mila euro una clinica specializzata per gli occhi. A Soddo infatti le patologie oculistiche sono molto diffuse a causa del fumo provocato dai fuochi che si accendono nelle capanne, poi ci sono gli insetti e altre malattie spesso non curate che portano alla cecità. Tutto è come sempre nelle mani della Provvidenza e nell’aiuto di tante persone.
Nella serata di Venerdì 7 Giugno 2019, presso il Ristorante “Il Poggio” ubicato in Strada Micaloro n.1 Pesaro, si è tenuta l’abituale cena di beneficenza per dare un sostegno ai diversi progetti che Abba Marcello sta portando avanti in Etiopia, soprattutto nella Regione del Wolayta.
All’ iniziativa, che come di consuetudine si svolge nel periodo estivo era presente anche lo stesso Abba Marcello, tornato per un breve soggiorno in Italia per incontrare e ringraziare personalmente tutti i suoi sostenitori e amici che come sempre sono numerosi in queste occasioni di incontro. Infatti, ben 250 persone hanno partecipato alla cena, il cui ricavato servirà proprio per dare un sostegno ai vari progetti umanitari, nonché al Centro “Smiling Children Town” di Soddo dove circa 130 ragazzi, affrontano un percorso scolastico. Alla serata hanno partecipato per un saluto anche il rieletto sindaco di Pesaro Matteo Ricci ed il neo eletto Presidente della Onlus “Villaggio dei Ragazzi Sorridenti” Claudio Giavoli, che ha voluto porgere un ringraziamento a tutti i partecipanti per il loro continuo sostegno alla Onlus, attraverso donazioni libere, adozioni ed anche divulgazioni delle loro esperienze dirette, come hanno fatto alcuni giovani che con molto entusiasmo hanno svolto volontariato in Etiopia.
Il giorno 9 Ottobre 2018, alle ore 10.30 presso il Teatro Sperimentale di Pesaro, Via Rossini, alla presenza di numerosi studenti, dirigenti scolastici, autorità civili, militari e religiose, sarà presentato il libro “ ETIOPIA, UNA TERRA DAI MILLE VOLTI”, curato dal Prof. Marco Signoretti e realizzato dagli studenti del Liceo scientifico e musicale “Marconi” , Liceo Classico “Mamiani” e dal Liceo Artistico “Mengaroni”.
Il libro contiene moltissime testimonianze e foto degli studenti che nei vari anni si sono recati in Etiopia nell’ambito del “Progetto Etiopia”, in cui i suindicati licei pesaresi hanno raccolto fondi, con i quali è stata allestita un’aula informatica al “Centro di accoglienza per bambini di strada” a Soddo (Wolayta), realizzato grazie all’opera di Abba Marcello al fine di togliere i bambini etiopi dalla strada e sostenuto dalla Onlus ”Villaggio Dei Ragazzi Sorridenti” con sede a Candelara di Pesaro.
“Fuori dai tuoi abiti forestieri fratello
Sentiti parte del grande capolavoro
Cammina nella gioia, cammina nel ritmo, cammina eretto
Cammina libero, cammina nudo
Lascia che le radici della tua madre terra ti carezzino il corpo
Lascia che la pelle nuda assorba il sole di casa e brilli d’ebano”.
Tsegaye Gabre Medhin – poeta etiope
Nella nuova lettera inviata da Abba Marcello, viene specificato che le zone maggiormente alluvionate sono quelle di Hobiccia Bantu (30 km da Soddo) e Abaya Bilate (60 km da Soddo).
La gente delle zone alluvionate è ancora fuori casa e purtroppo ci vorrà ancora tempo prima che la situazione torni alla normalità.
“Le Autorità del Kebele (governo locale) hanno presentato al Vicariato di Soddo, la richiesta di aiuto per 680 famiglie disastrate, ma per il momento sono riusciti ad aiutare circa 300 famiglie (poco meno di 1.600 persone). Ovviamente, gli aiuti sono stati documentati con foto, firme, elenchi dei capi famiglia e l’ammontare dell’aiuto dato a ciascuna famiglia. Anche le stesse Autorità locali hanno inviato lettere di ringraziamento per l’aiuto ricevuto.
Lo stesso Abba Marcello, è rimasto molto colpito dalle reazioni della gente aiutata, che piangendo dalla gioia e alzando le mani verso il cielo in segno di ringraziamento a Dio ed ai soccorritori che erano andati in loro aiuto……. Era come se recitavano una litania, dicendo: <Gesù è disceso di nuovo sulla terra> e ripetendo: .
“Sentitevi orgogliosi del bene fatto e ringraziate Gesù per avervi dotato di questa bontà e squisita sensibilità alle necessità dei fratelli. Anche questo è un suo dono.”
Nella proseguo della lettera Abba Marcello, afferma inoltre che la zona di “Abaya Bilate”, non è ancora facilmente raggiungibile a causa di “grosse pietre disseminate lungo il percorso ed anche con strade interrotte” e dove gli abitanti hanno perduto tanti animali (mucche, buoi, pecore, galline, muli, ecc..), necessari al loro sostentamento.
Infine, afferma che sarà sua cura inviare ulteriore documentazione sulle zone colpite da queste alluvioni, ove continuano tuttora i disagi.
Almeno 50 persone in Etiopia sono state uccise da frane e alluvioni causate da forti piogge; lo riporta un’agenzia di stampa etiope. Le intense precipitazioni sono seguite a una delle peggiori siccità degli ultimi 50 anni, aggravata dal fenomeno climatico El Nino.
Amministratori locali del distretto meridionale di Wolaita hanno riportato la morte di 41 persone a causa di grandi frane verificatesi lunedì scorso. Altre 9 persone sono annegate in alluvioni che hanno colpito la regione sud-orientale di Bale, uccidendo anche centinaia di bovini. Le inondazioni di Bale hanno spazzato via anche 559 ettari di terreni agricoli, con pesanti ripercussioni per l’economia locale.
Gli interventi di soccorso, ha dichiarato il commissario di polizia Alemayehu Mamo, sono al momento ostacolati da smottamenti che hanno colpito strade e ponti necessari per raggiungere le zone alluvionate.
Governo e agenzie umanitarie hanno organizzato la raccolta internazionale di un fondo pari a 1.4 miliardi di dollari per aiutare le persone rimaste senza acqua e cibo.
Lettera di Padre Marcello Signoretti, missionario pesarese in Etiopia.
Scrivo questa lettera a tutti gli amici che possono aiutare la popolazione etiope, perché, quando ci si trova in gravi difficoltà e grandi necessità’, non si sa a chi altro rivolgersi se non a coloro che possono capire la tua difficoltà, i momenti e le situazioni che ti turbano profondamente.
Vi spiego subito di cosa sto parlando e che cosa sta succedendo attualmente nelle zone centrali dell’Etiopia, ove di per sé la vita è difficile tutto l’anno.
Siamo attualmente nel pieno del periodo delle grandi piogge ed attualmente avvengono in modo forte e persistenti ed in molte zone i villaggi sono stati letteralmente spazzati via da vere e proprie bombe d’acqua, che non si verificavano da anni.
Sono andato personalmente a visitare i villaggi colpiti nella zona di Hobiccia Badda nella regione del Wolayta.
Tutto sommerso, case, prodotti agricoli, animali, alcune zone diventate dei laghi, ho visto una situazione veramente disastrosa con decine di morti.
Gente ammassata (interi nuclei famigliari) sotto le tende del governo, senza cibo, senza vestiti, molti ammalati, soprattutto bambini (data la stagione).
I loro occhi sbarrati e pieni di lacrime trasmettevano tanti sentimenti insieme: rassegnazione, impotenza e disperazione.
Una marea di gente si é avvicinata a me circondandomi: si sono tutti inginocchiati per terra davanti a me, supplicandomi di non abbandonarli.
Si tratta di circa 1000 famiglie (con tanti figli), tante vedove, e tantissimi poveri, nulla tenenti.
Sto cercando di aiutarli, per quel poco che posso fare, tanto da tamponare l’emergenza e dare loro un pò di cibo (granoturco e fagioli). In attesa di eventuali aiuti del governo, ma se ci saranno, non sicuramente a breve.
Per far fronte alla emergenza ho anticipato somme di denaro che erano destinate ad altri progetti che stavo portando avanti in favore dei bambini e bambine, nei loro percorsi di studio.
Chiedo gentilmente alle persone sensibili alla solidarietà’, di poterci dare un aiuto per tamponare questo disastro umanitario che improvvisamente a colpito molti villaggi dell’Etiopia centrale.
Anche con pochissimo aiuto in queste zone si possono fare miracoli. La gente etiope è forte e molto orgogliosa, ma in questa emergenza sono veramente inermi di fronte alla violenza della natura.
Questa gente non potrà darvi nulla in cambio se non levare le proprie braccia al cielo ringraziando Dio per la vostra generosità e per l’improvvisa e inaspettata sua provvidenza. Ed é questo l’unico regalo che possono darvi in cambio.
Negli ultimi 15 anni l’asse “Pesaro – Soddo” porta un nome preciso: Rolando Ferri. Ottant’anni suonati, ma la vitalità di un ragazzino. All’età in cui in genere si va in pensione, Rolando ha deciso di mettersi a servizio a tempo pieno della missione di Abba Marcello. Il suo passato di sportivo, gli ha permesso di coinvolgere le società cittadine, e da quegli ambienti di circuito della solidarietà si è esteso a macchia d’olio in tutta la città e anche fuori.
Le tecniche sono quelle classiche: la buona abitudine di ritrovarsi, due volte l’anno, a cena, in locali che offrono l’accoglienza, con una risposta davvero massiccia, dalle 250 alle 300 persone ogni volta. Dalla strategia alimentare, poi, a quella “turistica”: una strategia vincente dei frati Cappuccini è sempre stata quella di “ammalare” la gente di Africa attraverso i viaggi, e così Rolando ha seguito questo esempio, con una simpatica variante. Ai gruppi che aderiscono all’invito di passare dieci giorni da Abba Marcello, Rolando “affibbia” un bagaglio pieno di indumenti, scarpe, generi di prima necessità dedicati ai piccoli ospiti dello Smiling Children town. Ferri, tuttavia, va oltre: ci racconta che si porta dietro, in questi viaggi, solo lo stretto necessario per vestirsi, e alla fine della permanenza lascia anche quello, ripartendo con i soli vestiti che ha indosso.
Il resto lo lascia a Marcello, perché qualcuno a cui darlo lo trova sempre. Rolando tuttavia ottimizza tutto e di certo non torna mai a mani vuote: “la mia debolezza, confessa, è il mango. Mi piace mangiarlo, mi piace offrirlo. E così riesce a commuovere anche la dogana di Addis Abeba, che –anche se non potrebbe – fa passare una discreta quantità di frutti che magicamente, in Italia, rialimenta la catena della solidarietà e si trasforma in altro: ancora soldi, oggetti, vestiti che poi ripartono, alla volta del Wolayta.
Già in primavera Rolando Ferri aveva annunciato che – forse – allo scoccare degli ottant’anni avrebbe lasciato andare con i viaggi. Pochi gli hanno creduto davvero. La verità è che Rolando appare insostituibile. Chiunque si sarebbe commosso, al suo arrivo a Soddo, vedendo l’affetto con cui è stato accolto dai ragazzi e – dopo dieci giorni – la standing ovation con cui è stato salutato. Lasciando il Centro a bordo della jeep guidata da Abba Marcello gli si è sicuramente stretto il cuore. Stavolta potrebbe essere stata davvero l’ultima volta. Ma qualcosa ci dice che non sarà così.
Articolo scritto da Vincenzo Varagona giornalista della Rai marchigiana, e pubblicato sul giornale “ Il Nuovo” il 25 Dicembre 2016.
Ventesimo Natale per Abba Marcello a Soddo, nella diocesi che l’ha accolto, allora guidata dal Vescovo marchigiano Domenico Marinozzi. Chi ascolta i racconti di questo ragioniere pesarese, che oggi ha 72 anni, chi ha l’opportunità di vivere alcuni giorni con lui, nel suo Centro, lo Smiling Children Town, ha quasi l’impressione di trovarsi in un’altra dimensione, quale, di questi tempi, è la dimostrazione di un amore totale verso i poveri, in particolare i ragazzi, i giovani.
Centinaia di bimbi presi dalla strada con l’opportunità di cambiare vita, di studiare, laurearsi, trovare un lavoro. Uno di questi è Wondesen, 29 anni, direttore del Centro. Due lauree, ha voluto ringraziare Abba Marcello per avergli cambiato la vita decidendo, dopo il percorso di studi, di restare con lui e prendere in mano con autorevolezza una realtà complessa. Una favola moderna, quella vissuta da Marcello Signoretti, che come molte fiabe era cominciata davvero male.
Non voleva sposarsi perché attorno a se vedeva solo storie di violenze famigliari. Succede invece che trova Margherita, la donna dei suoi sogni. Decide di sposarla, ma dopo pochi mesi lei muore per una brutta malattia. Lui è disperato e tra l’altro si trova costretto a girare ospedali in tutt’Italia per accudire i genitori. Una vita maledetta. “la vita, tuttavia – commenta Marcello – è nelle mani nostre e di Dio”.
Così decide di cambiare pagina. O perlomeno chiede il permesso a Colui al quale si è affidato. Permesso accordato, ma non alle condizioni che si immaginava. Niente India, ad esempio. E nemmeno Comboniani o Salesiani che costituivano il “piano B”. L’indirizzo giusto alla fine è quello fornito dai Cappuccini di Recanati: Etiopia, Wolayta, Soddo. Una città che in pochi anni, anche grazie alla Missione Cappuccina e al lavoro di Abba Marcello ha quasi raddoppiato i suoi abitanti e accresciuto in modo considerevole il suo tenore di vita.
Uno sviluppo che è passato anche attraverso gli acquedotti, i pozzi, le scuole, le chiese, le realizzazioni curate o comunque sostenute da Abba Marcello. Una delle esperienze che più colpiscono è la fabbrica di mattoni che impiega persone non vedenti, uomini e donne. Si trova alla periferia della città . L’idea di fabbrica non rende quello che si vede e quello che i ciechi fanno, senza potersi vedere. In silenzio, con espressione apparentemente assente, scavano la terra rossa, con una “barella” di legno la gettano in una larga pozza d’acqua dove questa terra viene calzata, a piedi nudi, fino a formare quell’impasto che poi viene utilizzato, attraverso stampi metallici, per dare forma al mattone. Ogni giorno, con questo meccanismo, vengono sfornati centinaia di pezzi, poi introdotti nell’edilizia cittadina.
A Soddo è difficile pensare a ciechi impiegati nei centralini. Uomini e donne ogni giorno, lottano per sopravvivere: coltivano i campi con aratri trainati dai buoi, o sono impegnati ad approvvigionarsi di acqua. Un viavai continuo, di contenitori in plastica di color giallo, di tutte le dimensioni, trasportati a mano, in spalla o su asini. Già è difficile vivere in condizioni normali, per le persone svantaggiate diventa proibitivo. Ecco perché la fabbrica dei mattoni, come la scuola per bambini ciechi, diventano punti di riferimento importanti nella difesa della dignità umana in questa terra, tra le più ricche di risorse, ma più povere per reddito e prodotto interno.
Sarebbe, tuttavia, fuorviante pensare che l’attività di un missionario mettesse in secondo piano un’intensa azione pastorale. Nella parrocchia di Bughe Ghennet si festeggiano tre matrimoni, in quella di Obicia Badda addirittura 50 battesimi, di neonati ma anche di adulti. Sono anche gli effetti del Giubileo. Come si è celebrato il Giubileo in Africa?. “ Nella mia parrocchia – racconta Abba Marcello – abbiamo organizzato due pellegrinaggi, per giovani e adulti, fino alla Cattedrale di Soddo. Diciotto chilometri a piedi fino alla Porta Santa. E’ stato commovente, in una terra abituata a vivere le tragedie come punizioni divine, riscoprire la misericordia di Dio.
Un salto culturale importante. Ho visto gente piangere, scoprendo, anche grazie a questo Giubileo, che l’amore di Dio è infinito, che ti sta vicino, soprattutto nelle difficoltà, che non ti abbandona mai”.
Articolo scritto da Vincenzo Varagona giornalista della Rai marchigiana, e pubblicato sul giornale “ Il Nuovo” il 25 Dicembre 2016.
Nella serata del 5 Novembre 2016 alle ore 20.15 presso “ Villa Cattanei Stuart” ubicata a Trebbiantico di Pesaro, si terrà l’abituale cena di beneficenza per dare un aiuto ai progetti che Abba Marcello sta portando avanti in Etiopia.
L’iniziativa che come di consuetudine si svolge verso la metà della stagione autunnale, vede sempre la partecipazione di alcune centinaia di persone che hanno a cuore il grande lavoro che Abba Marcello sta svolgendo nei confronti dei bambini di strada, nella Regione del Wolaita in Etiopia.
Al ritorno in quella Regione dopo il periodo estivo trascorso a Pesaro, Abba Marcello, è stato accolto con grande calore dalla popolazione locale, che attualmente vive un periodo di grande preoccupazione, in quanto una malattia sta uccidendo molti animali ( buoi, mucche e pecore).
Tante sono le famiglie che piangono la perdita di uno o più animali, che sono veramente importanti per loro, come ha comunicato lo stesso Abba Marcello ai suoi collaboratori di Pesaro. I contadini se non hanno almeno un bue, sono costretti a lavorare la terra a mano, mentre le mucche le pecore servono per sfamare le famiglie che hanno molti bambini e proprio a causa di questa moria, molte di esse si trovano in condizioni disperate.
Il ricavato della cena del 5 Novembre 2016, del costo di 35 Euro per gli adulti e 10 Euro per i bambini ( gratis per quelli di età inferiore ai 10 anni), andrà interamente per sostenere l’acquisto di animali, al fine di dare sollievo alla popolazione etiope, provata da quest’ultima sciagura.
La cena avrà quale testimonial la schermitrice Olimpica Elisa Di Francisca, campionessa che ha già effettuato alcuni viaggi di volontariato in Africa. Per prenotazioni telefonare al V. Presidente Rolando Ferri al tel. 368/3423985.